INTRODUZIONE AI SUPPLEMENTI A DANIELE
Caratteristiche
principali
Le antiche traduzioni greche del libro
di Daniele contengono tre lunghi brani che non si trovano nel testo originale
ebraico-aramaico.
Il primo contiene la Preghiera
di Azaria e il Cantico dei giovani nella fornace, ed è inserito fra 3,23
e 3,24 del testo aramaico. Qui appare come
3,24-90.
Il secondo è invece un racconto
che narra la vicenda di Susanna e i due giudici. Nelle antiche versioni si trova
all'inizio del libro di Daniele, in altre invece come capitolo 13 alla
fine.
Il terzo infine, intitolato Bel e il drago,
è formato da due racconti: nel primo si parla di Daniele che dimostra con
uno stratagemma la falsità del dio Bel: nel secondo si narra come Daniele
uccise il drago che i Babilonesi adoravano. Nelle versioni che hanno Susanna e i
due giudici come capitolo 13, il testo di Bel e il drago appare come capitolo
14.
Il testo greco del libro di Daniele è
stato a noi trasmesso in due forme diverse. Nella traduzione dei tre brani viene
seguito il testo greco di Teodozione, un dotto della fine del II secolo d.C.
LA PREGHIERA DI AZARIA
CAPITOLO
3
24 I tre giovani Sadrac, Mesac e Abdenego si
misero a camminare in mezzo alle fiamme lodavano e ringraziavano Dio il Signore.
25 Azaria si fermò e là, in mezzo
al fuoco, pregò ad alta voce:
26 «Noi
ti lodiamo e ti ringraziamo, Signore,
Dio dei
nostri padri.
Tu meriti onore e gloria per
sempre.
27 Tu ci hai trattati come ci meritiamo,
sei giusto in tutto quel che hai
fatto.
Il tuo modo di agire è perfetto,
le tue decisioni sono sempre
secondo
verità.
28
Sei stato giusto quando ci hai giudicati
e hai
mandato i tuoi castighi su di noi
e su
Gerusalemme, la città santa dei
nostri
padri.
Li
abbiamo meritati con i nostri peccati.
29
perché ti abbiamo offeso con tutte
le
nostre
trasgressioni
e ti abbiamo voltato le
spalle.
Non abbiamo ubbidito alla tua legge,
abbiamo sbagliato completamente strada.
30 Non abbiamo osservato i
tuoi
comandamenti,
li abbiamo
dimenticati
e non abbiamo fatto quel che ci avevi
comandato per il nostro
bene.
31 Abbiamo meritato la tua
condanna;
tutti i castighi che ci hai mandati
sono
giusti.
32
Tu ci hai abbandonati in preda a nemici
pieni di
odio e ribelli alla tua legge,
in preda a un re
ingiusto, il peggiore di
tutta la
terra.
33 Ora non abbiamo nemmeno più il
coraggio di
parlare;
noi tutti che ti serviamo con grande
rispetto
siamo
nella vergogna e nel disonore.
34 Ma tu che sei
Dio, non rompere la tua
alleanza con noi,
per amor tuo non abbandonarci per
sempre!
35 Non
cessare di volerci bene.
Mantieni la promessa
fatta ad Abramo,
tuo amico,
a Isacco, tuo servitore,
e a Giacobbe, il padre del tuo popolo
santo,
Israele!
36 Tu hai promesso di dar loro
una
discendenza
numerosa
come le stelle del cielo,
e come la sabbia in
riva al mare.
37 Ma oggi, o Signore, noi siamo il
più
piccolo di tutti i popoli,
a causa dei nostri peccati siamo disprezzati
su tutta la
terra.
38 Siamo senza re, senza profeti e senza
capi.
Non
c'è più il tempio, dove poterti
offrire
sacrifici,
doni e incenso;
nessun posto dove presentare i
primi frutti
alla tua
presenza
e ottenere il tuo
perdono.
39 Ma noi veniamo a te con cuore pentito
e
con animo
umile;
e ti chiediamo di
accoglierci
come se portassimo montoni e
tori
o migliaia di grossi agnelli da offrirti in
sacrificio.
40
Accettaci oggi come sacrificio a te gradito,
fa'
che possiamo continuare a seguirti,
perché non andrà mai deluso
chiunque
confida in
te.
41 Promettiamo di seguirti con tutto il
cuore,
di pregarti e di cercarti sempre.
Non lasciarci nel disonore,
42 ma trattaci con grande misericordia;
tu che sei infinitamente buono!
43 Liberaci, o Signore, come tu solo sai fare;
dimostra che sei
Dio!
44 Siano confusi tutti quelli che ci fanno
del
male!
Togli
loro il potere e il dominio,
annienta la loro
forza.
45 Riconoscano, o Signore, che soltanto
tu
sei Dio
e
domini glorioso su tutta la terra».
IL CANTICO DEI TRE GIOVANI
46 I servi del re che avevano
gettato i tre giovani nella fornace continuavano ad attizzare il fuoco con
petrolio, stoppa, pece e legna secca.
47 Le
fiamme si alzavano per più di venti metri sopra la fornace.
48 Si allargarono attorno e bruciarono i
Babilonesi vicini alla fornace.
49 Ma un angelo
del Signore scese nella fornace dov'erano Azaria e i suoi compagni, e spinse le
fiamme fuori della fornace.
50 All'interno
invece si sentì un venticello carico di rugiada. Il fuoco non li
toccò neppure, non fece loro alcun male.
51 Allora, dalla fornace i tre giovani si misero
a lodare e ringraziare Dio insieme:
52 «Noi
ti lodiamo, Signore, Dio dei nostri
padri,
a te la lode e la gloria per
sempre!
Noi ti lodiamo perché sei santo e
glorioso
a te la lode e la gloria per
sempre!
53 Noi ti lodiamo perché nel
tempio
manifesti che sei santo e glorioso,
a te la lode e la gloria per
sempre!
54 Noi ti lodiamo perché siedi
più in alto
dei
cherubini
e
guardi giù verso gli abissi:
a te la lode
e la gloria per sempre!
55 Noi ti lodiamo
perché siedi sul tuo trono
regale:
a te la
lode e la gloria per sempre!
56 Sii lodato per
il firmamento:
a te la lode e la gloria per
sempre!
57 Lodate il Signore, voi tutte creature
del
Signore,
a
lui l'onore e la gloria per sempre.
58 O cieli,
lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per
sempre!
59 Messaggeri del Signore, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
60 Acque del cielo, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
61 Astri del cielo, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
62 Sole e luna, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
63 Stelle del cielo, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
64 Piogge e rugiade, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
65 O venti tutti, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
66 Fuoco e calore, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
67 Freddo e caldo, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
68 Rugiada e neve, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
69-(71) Notti e giorni, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
70-(72) Luce e tenebre, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
71-(69) Freddo e gelo, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
72-(70) Brina e nevi, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
73 Nuvole e lampi, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
74 Tutta la terra lodi il
Signore:
lo lodi e lo esalti per sempre!
75 Monti e colline, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
76 Voi tutte, piante della terra, lodate
il
Signore:
a lui
l'onore e la gloria per sempre!
77-(78) Mari e
fiumi, lodate il Signore:
a lui l'onore e la
gloria per sempre!
78-(77) Sorgenti tutte,
lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per
sempre!
79 Pesci grandi e piccoli, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per
sempre!
80 Uccelli tutti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
81 Bestie feroci e greggi, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per
sempre!
82 Uomini tutti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per
sempre!
83 E voi, Israeliti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
84 Sacerdoti del Signore, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per
sempre!
85 Voi che servite il Signore, lodate
il
Signore:
a lui
l'onore e la gloria per sempre!
86 Voi tutti,
suoi fedeli, lodate il Signore:
a lui l'onore e
la gloria per sempre!
87 Santi e poveri di fronte
a Dio, lodate
il
Signore:
a lui
l'onore e la gloria per sempre!
88 Anania,
Azaria e Misaele, lodate
il
Signore:
a lui
l'onore e la gloria per sempre!
Egli ci ha
liberati dal regno dei morti
e salvati dal suo
potere.
Egli ci ha fatti uscire dalla fornace in
fiamme
e ci ha
strappati dal fuoco.
89 Ringraziate il Signore
perché è buono:
il suo amore
durerà per sempre!
90 Voi tutti che amate
il Signore, lodate il
Dio degli
dèi:
cantate e
ringraziatelo
perché il suo amore dura per
sempre!».
SUSANNA E I DUE GIUDICI
CAPITOLO
13
1 Nella città di Babilonia viveva un
uomo di nome Ioakim,
2 che aveva sposato
Susanna, figlia di Chelkia. Susanna era una donna molto bella e profondamente
attaccata a Dio.
3 I suoi genitori erano
Israeliti fedeli e avevano educato la loro figlia a vivere secondo la legge di
Mosè.
4 Ioakim era molto ricco, e vicino
alla casa aveva uno splendido giardino. Molti Ebrei andavano a trovano
perché avevano grande stima di lui.
5
Quell'anno gli Israeliti avevano scelto dal popolo due anziani e li avevano
fatti giudici. Il Signore parlava proprio di loro quando diceva:
«L'ingiustizia viene da Babilonia, da alcuni giudici anziani che hanno la
pretesa di governare il mio popolo».
6 Quei
due giudici frequentavano la casa di Ioakim, e così tutti quelli che
erano coinvolti in un processo andavano là per incontrarsi con loro.
7 Verso mezzogiorno, quando tutti tornavano a
casa loro per il pranzo, Susanna andava nel giardino a passeggiare.
8 Quei due giudici la vedevano ogni giorno
passeggiare nel giardino e la desideravano ardentemente.
9 A un certo punto persero la testa, non
pensarono più a Dio né alle proprie responsabilità di
giudici.
10 Anche se tutti e due bruciavano di
passione per Susanna, nessuno aveva mai parlato all'altro del proprio tormento:
11 infatti si vergognavano di svelare il
desiderio che avevano di possederla.
12
Così, da un giorno all'altro, facevano di tutto per poterla vedere.
13 Un giorno si dissero l'un l'altro:
«Andiamo pure a casa: è l'ora di pranzo!». Uscirono e ciascuno
prese la propria strada.
14 Ma poco dopo
tornarono indietro tutti e due e si incontrarono di nuovo. Si domandarono il
motivo e così si manifestarono la propria passione. Allora, di comune
accordo, decisero di restare in attesa del momento in cui l'avrebbero trovata
sola.
15 Essi aspettarono l'occasione opportuna.
Un giorno Susanna andò nel giardino secondo il solito, accompagnata da
due serve. Faceva caldo e Susanna voleva fare il bagno.
16 Là non c'era nessun altro, eccetto i
due giudici che si erano nascosti per spiarla.
17 Susanna disse alle ragazze: «Portatemi
l'unguento e i profumi. Poi chiudete i cancelli del giardino perché
voglio fare il bagno».
18 Esse ubbidirono;
chiusero i cancelli e uscirono dalla porta laterale per prendere quel che
Susanna aveva detto loro di portare. Ma non si accorsero che quei due stavano
là nascosti.
19 Appena uscite le ragazze,
i due giudici saltarono fuori dai nascondigli e corsero verso Susanna.
20 Le dissero: «I cancelli del giardino
sono chiusi. Nessuno ci vede. Noi bruciamo di desiderio per te. Non respingerci,
ma concediti a noi.
21 Se ti rifiuti, ti
accuseremo e diremo che eri con un giovanotto e hai mandato via apposta le
serve».
22 Susanna scoppiò in pianto
e disse: «Sono senza scampo, se cedo a voi potrò essere condannata a
morte per adulterio se mi rifiuto, non potrò sfuggire alle vostre mani.
23 Preferisco essere una vittima innocente,
piuttosto che offendere il Signore!».
24
Poi Susanna cominciò a gridare più forte che poteva; i due giudici
si misero a gridarle dietro accuse e
25 uno di
loro corse subito ad aprire il cancello del giardino.
26 Appena i servitori di casa sentirono venire
le urla dal giardino, corsero subito là dalla porta laterale, per vedere
che cosa era capitato a Susanna.
27 I due
giudici diedero la loro versione dei fatti e i servitori rimasero molto confusi.
Non si era mai sentito dire di Susanna una cosa simile.
28 L'indomani la gente si radunò nella
casa di Ioakim. Vennero anche i due giudici, decisi a eseguire i loro piani e a
far condannare a morte Susanna.
29 Dissero alla
presenza di tutti: «Fate venire Susanna, figlia di Chelkia, moglie di
Ioakim!». Quando la chiamarono,
30 Susanna
venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti.
31 Era molto bella e
graziosa
32 e portava un velo. Quei due malvagi
ordinarono di toglierle il velo, per poter godere ancora della sua bellezza.
33 La famiglia di Susanna e tutti gli altri a
quella vista erano in lacrime.
34 Alla presenza
di tutti, i due giudici si alzarono per accusarla e posero le loro mani sulla
testa di Susanna.
35 Ma Susanna, tra le lacrime,
alzò lo sguardo al cielo; il suo cuore era pieno di fiducia nel Signore.
36 I due giudici dissero: «Stavamo
passeggiando noi due soli nel giardino, quando venne Susanna con due ancelle.
Dopo un po' essa mandò via le ancelle e chiuse la porta del giardino.
37 Allora un giovanotto, che si era nascosto nel
giardino, si avvicinò a Susanna e si unì a lei.
38 Noi eravamo in un angolo del giardino e
abbiamo visto tutto quel che stava avvenendo. Siamo corsi subito
là
39 e li abbiamo colti sul fatto.
Abbiamo cercato di acciuffare quel giovanotto, ma egli era più forte di
noi. Di corsa andò al cancello del giardino, lo aprì e
scappò.
40 Siamo riusciti invece a
prendere Susanna. Le abbiamo domandato chi era quell'uomo,
41 ma non ce l'ha voluto dire. Noi abbiamo detto
la verità e lo testimoniamo davanti a tutti». Tutti credettero alle
parole dei due, perché erano capi del popolo e giudici; perciò
condannarono a morte Susanna.
42 Allora Susanna
esclamò ad alta voce: «Eterno Dio, tu vedi i segreti e conosci tutto
già prima che succeda.
43 Tu sai che quei
due hanno detto il falso contro di me. Io non ho fatto nulla di quello di cui
vengo accusata, ma ora devo morire!».
44 Il
Signore ascoltò la preghiera di Susanna.
45 Mentre essa già veniva portata via per
essere uccisa, Dio ispirò la giusta protesta di un giovane, chiamato
Daniele.
46 Daniele gridò molto
forte:
- Non voglio essere complice della morte
di questa donna!
47 Tutto il popolo si
voltò verso di lui e gli domandò:
-
Che cosa vuoi dire con queste parole?
48 Daniele
si alzò davanti a loro e disse:
-
Israeliti, come fate a essere così stolti? Avete condannato una donna del
vostro popolo senza aver fatto un'inchiesta per cercare la verità.
49 Riaprite il processo: la testimonianza che
questi due hanno portato contro Susanna è
falsa!
50 Il popolo tornò subito indietro
e i capi dissero a Daniele:
- Vieni, siediti in
mezzo a noi e di' quel che pensi, perché Dio ti ha dato saggezza
superiore all'età che hai.
51 Allora
Daniele disse:
- Separate i due testimoni e
portateli distanti l'uno dall'altro, e io li
interrogherò.
52 Li separarono e Daniele
chiamò il primo. Gli disse:
- Uomo
invecchiato nel male! Ora dovrai scontare i peccati che hai commesso finora.
53 Hai preso decisioni ingiuste, hai condannato
persone innocenti e hai assolto i colpevoli. Il Signore invece ha detto:
«Non uccidere il giusto e l'innocente!».
54 Ebbene, se è vero che hai visto questa
donna con quel giovanotto, dimmi sotto quale pianta
erano.
Rispose:
-
Sotto un lentisco.
55 Replicò
Daniele:
- Bene! Tu hai mentito e ne porterai le
conseguenze. Dio ha già dato ordine al suo angelo di squartarti in due
pezzi!
56 Poi Daniele lo mandò via e
chiamò l'altro.
Gli
disse:
- Tu sei della razza dei Cananei, non sei
Israelita. La bellezza ti ha sedotto e la passione ti ha fatto perdere la testa.
57 Finora voi vi comportavate così con le
donne d'Israele ed esse per paura venivano con voi. Ma ora una donna di Giuda
non ha sopportato la vostra corruzione.
58
Ebbene, dimmi un po': Sotto quale pianta hai visto Susanna insieme a quel
ragazzo?
Rispose:
-
Sotto un leccio.
59 Daniele
aggiunse:
- Bene! Anche tu hai mentito e ne
porterai le conseguenze. L'angelo di Dio ti aspetta già con la spada in
mano e ti spaccherà in due pezzi. Così sarà finita con voi
due!
60 Allora l'assemblea proruppe in urla e
ringraziò Dio perché salva quelli che sperano in lui.
61 Tutti si mossero contro i due giudici.
Daniele con le loro stesse parole aveva provato che essi avevano mentito.
Perciò gli Israeliti fecero loro quello che essi avevano cercato di fare
a Susanna.
62 Come stabilisce la legge di
Mosè per chi è colpevole di falsa testimonianza, quei due furono
uccisi. Così quel giorno una donna innocente fu salvata.
63 I genitori di Susanna, suo marito Ioakim e
tutti i suoi parenti lodarono Dio, perché era stata provata la sua
innocenza.
64 Da quel giorno il popolo
cominciò ad avere una grande stima di
Daniele.
Susanna al bagno
Giustificazione di Susanna
BEL E IL DRAGO
CAPITOLO
14
DANIELE E I SACERDOTI DEL DIO BEL
1 Alla morte del re Astiage,
Ciro gli succedette sul trono di Persia.
2
Daniele viveva alla corte di Ciro ed era il più stimato di tutti i
consiglieri del re.
3 I Babilonesi avevano un
idolo di nome Bel. Ogni giorno il popolo doveva offrire a Bel dodici sacchi di
farina finissima, quaranta pecore e duecentocinquanta litri di vino.
4 Anche il re lo credeva un dio e tutti i giorni
andava ad adorarlo. Daniele invece adorava soltanto il suo Dio.
5 Il re gli
disse:
- Perché non adori
Bel?
Daniele
rispose:
- Perché io non adoro idoli fatti
dalle mani dell'uomo. Io adoro solo il Dio vivo, che creò il cielo e la
terra ed è il Signore di tutta
l'umanità.
6 Allora il re gli
disse:
- Come fai a non crederlo un dio vivo? Non
vedi quanto mangia e beve ogni giorno?
7 Daniele
si mise a ridere e rispose: - Non essere così ingenuo, o re! Quest'idolo
non è altro che terra cotta di dentro e bronzo di fuori, e non ha mai
mangiato né bevuto un bel niente!
8 Il re
si arrabbiò. Fece chiamare i sacerdoti di Bel e
disse:
- Ditemi chi mangia tutta questa roba,
altrimenti sarete messi a morte! Se invece potrete dimostrarmi che la mangia
Bel, sarà messo a morte Daniele perché pretende di dire che Bel
non è dio!
9 Daniele disse al
re:
- D'accordo! sia fatto come hai
detto.
I sacerdoti di Bel erano almeno settanta,
senza contare le loro mogli e i loro figli.
10 Il
re si recò nel tempio di Bel insieme a Daniele.
11 I sacerdoti gli
dissero:
- Ecco, noi usciamo dal tempio. Tu, o
re, disporrai i cibi e farai portare il vino. Poi chiuderai la porta e ci
metterai i sigilli reali. Domattina tornerai a vedere. Se troverai che Bel non
ha mangiato tutto, ci farai morire; ma se sarà sparito tutto, farai
morire Daniele, perché ci ha calunniati.
12 I sacerdoti se la ridevano di Daniele,
perché avevano fatto un passaggio segreto sotto l'altare; così
potevano andare ogni notte a prendersi le offerte.
13 Quando essi uscirono il re fece mettere i
cibi davanti a Bel.
14 Daniele ordinò ai
suoi servitori di portare della cenere e la fece spargere su tutto il pavimento.
Nessuno li vide, eccetto il re. Poi uscirono tutti e chiusero la porta; misero i
sigilli reali e se ne andarono.
15 Come erano
soliti fare, quella notte i sacerdoti di Bel entrarono nel tempio per il
passaggio segreto, con le loro mogli e i loro figli; mangiarono e bevvero tutto.
16 L'indomani il re e Daniele si alzarono presto
e andarono al tempio.
17 Il re domandò a
Daniele:
- Sono intatti i sigilli? Daniele
rispose:
- Sì, o re, sono
intatti!
18 Il re aprì subito la porta e
appena guardò all'altare, gridò a gran voce: «Sei grande, o
Bel! in te non c'è nessun
inganno!».
19 Ma Daniele si mise a
ridere:
- Osserva il pavimento: di chi sono
queste impronte?
20 Il re
rispose:
- Vedo impronte di uomini, donne e
bambini.
21 Allora il re si adirò e fece
arrestare i sacerdoti di Bel, le loro mogli e i loro figli. Gli fecero vedere il
passaggio segreto da dove ogni notte entravano per mangiare tutte le offerte.
22 Il re fece uccidere i sacerdoti e
consegnò l'idolo a Daniele che distrusse l'idolo e il suo
tempio.
Daniele confonde i sacerdoti di Baal
DANIELE E IL DRAGO
23 Nella città di
Babilonia c'era anche un grosso drago e i Babilonesi lo adoravano come un dio.
24 Un giorno il re disse a Daniele:
- Non mi dirai che questo dio non è vivo?
Perciò adoralo!
25 Rispose
Daniele:
- Io adoro il Signore mio Dio. Egli solo
è il Dio vivo. Se tu, o re, mi dai il permesso, io ucciderò il
drago senza usare né la spada né il
bastone.
26 Il re
rispose:
- D'accordo! Hai il mio
permesso.
27 Allora Daniele prese della pece, del
grasso e dei peli; mise a cuocere tutto insieme e ne fece alcune polpette. Le
gettò nella gola del drago ed esso, appena le inghiotti, scoppiò.
Allora Daniele gridò: «Ecco che cosa
adorate!».
28 Quando i Babilonesi vennero a
sapere quel che era capitato, si arrabbiarono molto e fecero una dimostrazione
di protesta contro il re. Gridavano: «Il re si è fatto ebreo! Ha
distrutto Bel, ha fatto uccidere il drago e ha massacrato i sacerdoti!».
29 Quando giunsero dal re, urlarono:
«Consegnaci subito Daniele, altrimenti uccideremo te e tutta la tua
famiglia!».
30 Il re, vista la loro
violenza, fu costretto ad abbandonare Daniele nelle loro mani.
31 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni e lo
lasciarono là per sei giorni.
32 Nella
fossa c'erano sette leoni. Normalmente davano loro ogni giorno due persone e due
pecore; ma quella volta ai leoni non fu dato altro cibo, per essere sicuri che
sbranassero Daniele.
33 A quel tempo il profeta
Abacuc si trovava nel paese di Giuda. Egli aveva fatto cuocere la minestra e in
un vaso aveva preparato del pane spezzettato. Stava per andare nei campi per
portare da mangiare ai mietitori.
34 L'angelo del
Signore disse ad Abacuc:
- Porta questo cibo a
Daniele che è a Babilonia, nella fossa dei
leoni.
35 Abacuc
rispose:
- Signore, io non sono mai stato a
Babilonia e non so dove sia la fossa dei
leoni.
36 Allora l'angelo del Signore prese
Abacuc per i capelli e, con la velocità del vento, lo portò a
Babilonia, dov'era la fossa dei leoni.
37 Abacuc
gridò:
- Daniele! Daniele! prendi questo
cibo: è Dio che te lo manda.
38 Daniele
disse:
- O Dio, ti sei ricordato di me! Tu non
abbandoni mai quelli che ti amano!
39 Poi si
alzò e si mise a mangiare. L'angelo di Dio riportò immediatamente
Abacuc a casa sua.
40 Sette giorni dopo che
Daniele era stato gettato nella fossa dei leoni, il re andò alla fossa a
piangere e a far lutto sopra di lui. Quando arrivò alla fossa
guardò dentro e vide Daniele seduto.
41
Allora gridò: «Signore, Dio di Daniele, tu sei grande! Nessun altro
è Dio all'infuori di te!».
42 Fece
uscire Daniele dalla fossa e fece gettare al suo posto quelli che avevano
cercato di farlo morire. I leoni li sbranarono immediatamente, davanti agli
occhi del re.