LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - DANIELE

INTRODUZIONE AI SUPPLEMENTI A DANIELE

Caratteristiche principali
Le antiche traduzioni greche del libro di Daniele contengono tre lunghi brani che non si trovano nel testo originale ebraico-aramaico.
Il primo contiene la Preghiera di Azaria e il Cantico dei giovani nella fornace, ed è inserito fra 3,23 e 3,24 del testo aramaico. Qui appare come 3,24-90.
Il secondo è invece un racconto che narra la vicenda di Susanna e i due giudici. Nelle antiche versioni si trova all'inizio del libro di Daniele, in altre invece come capitolo 13 alla fine.
Il terzo infine, intitolato Bel e il drago, è formato da due racconti: nel primo si parla di Daniele che dimostra con uno stratagemma la falsità del dio Bel: nel secondo si narra come Daniele uccise il drago che i Babilonesi adoravano. Nelle versioni che hanno Susanna e i due giudici come capitolo 13, il testo di Bel e il drago appare come capitolo 14.
Il testo greco del libro di Daniele è stato a noi trasmesso in due forme diverse. Nella traduzione dei tre brani viene seguito il testo greco di Teodozione, un dotto della fine del II secolo d.C.

LA PREGHIERA DI AZARIA

CAPITOLO 3
24 I tre giovani Sadrac, Mesac e Abdenego si misero a camminare in mezzo alle fiamme lodavano e ringraziavano Dio il Signore.
25 Azaria si fermò e là, in mezzo al fuoco, pregò ad alta voce:
26 «Noi ti lodiamo e ti ringraziamo, Signore,
Dio dei nostri padri.
Tu meriti onore e gloria per sempre.
27 Tu ci hai trattati come ci meritiamo,
sei giusto in tutto quel che hai fatto.
Il tuo modo di agire è perfetto,
le tue decisioni sono sempre secondo
verità.
28 Sei stato giusto quando ci hai giudicati
e hai mandato i tuoi castighi su di noi
e su Gerusalemme, la città santa dei nostri
padri.
Li abbiamo meritati con i nostri peccati.
29 perché ti abbiamo offeso con tutte le
nostre trasgressioni
e ti abbiamo voltato le spalle.
Non abbiamo ubbidito alla tua legge,
abbiamo sbagliato completamente strada.
30 Non abbiamo osservato i tuoi
comandamenti,
li abbiamo dimenticati
e non abbiamo fatto quel che ci avevi
comandato per il nostro bene.
31 Abbiamo meritato la tua condanna;
tutti i castighi che ci hai mandati sono
giusti.
32 Tu ci hai abbandonati in preda a nemici
pieni di odio e ribelli alla tua legge,
in preda a un re ingiusto, il peggiore di
tutta la terra.
33 Ora non abbiamo nemmeno più il
coraggio di parlare;
noi tutti che ti serviamo con grande
rispetto
siamo nella vergogna e nel disonore.
34 Ma tu che sei Dio, non rompere la tua
alleanza con noi,
per amor tuo non abbandonarci per
sempre!
35 Non cessare di volerci bene.
Mantieni la promessa fatta ad Abramo,
tuo amico,
a Isacco, tuo servitore,
e a Giacobbe, il padre del tuo popolo
santo, Israele!
36 Tu hai promesso di dar loro una
discendenza
numerosa come le stelle del cielo,
e come la sabbia in riva al mare.
37 Ma oggi, o Signore, noi siamo il più
piccolo di tutti i popoli,
a causa dei nostri peccati siamo disprezzati
su tutta la terra.
38 Siamo senza re, senza profeti e senza
capi.
Non c'è più il tempio, dove poterti
offrire
sacrifici, doni e incenso;
nessun posto dove presentare i primi frutti
alla tua presenza
e ottenere il tuo perdono.
39 Ma noi veniamo a te con cuore pentito e
con animo umile;
e ti chiediamo di accoglierci
come se portassimo montoni e tori
o migliaia di grossi agnelli da offrirti in
sacrificio.
40 Accettaci oggi come sacrificio a te gradito,
fa' che possiamo continuare a seguirti,
perché non andrà mai deluso chiunque
confida in te.
41 Promettiamo di seguirti con tutto il cuore,
di pregarti e di cercarti sempre.
Non lasciarci nel disonore,
42 ma trattaci con grande misericordia;
tu che sei infinitamente buono!
43 Liberaci, o Signore, come tu solo sai fare;
dimostra che sei Dio!
44 Siano confusi tutti quelli che ci fanno del
male!
Togli loro il potere e il dominio,
annienta la loro forza.
45 Riconoscano, o Signore, che soltanto tu
sei Dio
e domini glorioso su tutta la terra».

IL CANTICO DEI TRE GIOVANI

46 I servi del re che avevano gettato i tre giovani nella fornace continuavano ad attizzare il fuoco con petrolio, stoppa, pece e legna secca.
47 Le fiamme si alzavano per più di venti metri sopra la fornace.
48 Si allargarono attorno e bruciarono i Babilonesi vicini alla fornace.
49 Ma un angelo del Signore scese nella fornace dov'erano Azaria e i suoi compagni, e spinse le fiamme fuori della fornace.
50 All'interno invece si sentì un venticello carico di rugiada. Il fuoco non li toccò neppure, non fece loro alcun male.
51 Allora, dalla fornace i tre giovani si misero a lodare e ringraziare Dio insieme:
52 «Noi ti lodiamo, Signore, Dio dei nostri
padri,
a te la lode e la gloria per sempre!
Noi ti lodiamo perché sei santo e glorioso
a te la lode e la gloria per sempre!
53 Noi ti lodiamo perché nel tempio
manifesti che sei santo e glorioso,
a te la lode e la gloria per sempre!
54 Noi ti lodiamo perché siedi più in alto dei
cherubini
e guardi giù verso gli abissi:
a te la lode e la gloria per sempre!
55 Noi ti lodiamo perché siedi sul tuo trono
regale:
a te la lode e la gloria per sempre!
56 Sii lodato per il firmamento:
a te la lode e la gloria per sempre!
57 Lodate il Signore, voi tutte creature del
Signore,
a lui l'onore e la gloria per sempre.
58 O cieli, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
59 Messaggeri del Signore, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
60 Acque del cielo, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
61 Astri del cielo, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
62 Sole e luna, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
63 Stelle del cielo, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
64 Piogge e rugiade, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
65 O venti tutti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
66 Fuoco e calore, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
67 Freddo e caldo, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
68 Rugiada e neve, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
69-(71) Notti e giorni, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
70-(72) Luce e tenebre, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
71-(69) Freddo e gelo, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
72-(70) Brina e nevi, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
73 Nuvole e lampi, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
74 Tutta la terra lodi il Signore:
lo lodi e lo esalti per sempre!
75 Monti e colline, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
76 Voi tutte, piante della terra, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
77-(78) Mari e fiumi, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
78-(77) Sorgenti tutte, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
79 Pesci grandi e piccoli, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
80 Uccelli tutti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
81 Bestie feroci e greggi, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
82 Uomini tutti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
83 E voi, Israeliti, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
84 Sacerdoti del Signore, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
85 Voi che servite il Signore, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
86 Voi tutti, suoi fedeli, lodate il Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
87 Santi e poveri di fronte a Dio, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
88 Anania, Azaria e Misaele, lodate il
Signore:
a lui l'onore e la gloria per sempre!
Egli ci ha liberati dal regno dei morti
e salvati dal suo potere.
Egli ci ha fatti uscire dalla fornace in
fiamme
e ci ha strappati dal fuoco.
89 Ringraziate il Signore perché è buono:
il suo amore durerà per sempre!
90 Voi tutti che amate il Signore, lodate il
Dio degli dèi:
cantate e ringraziatelo
perché il suo amore dura per sempre!».

SUSANNA E I DUE GIUDICI

CAPITOLO 13
1 Nella città di Babilonia viveva un uomo di nome Ioakim,
2 che aveva sposato Susanna, figlia di Chelkia. Susanna era una donna molto bella e profondamente attaccata a Dio.
3 I suoi genitori erano Israeliti fedeli e avevano educato la loro figlia a vivere secondo la legge di Mosè.
4 Ioakim era molto ricco, e vicino alla casa aveva uno splendido giardino. Molti Ebrei andavano a trovano perché avevano grande stima di lui.
5 Quell'anno gli Israeliti avevano scelto dal popolo due anziani e li avevano fatti giudici. Il Signore parlava proprio di loro quando diceva: «L'ingiustizia viene da Babilonia, da alcuni giudici anziani che hanno la pretesa di governare il mio popolo».
6 Quei due giudici frequentavano la casa di Ioakim, e così tutti quelli che erano coinvolti in un processo andavano là per incontrarsi con loro.
7 Verso mezzogiorno, quando tutti tornavano a casa loro per il pranzo, Susanna andava nel giardino a passeggiare.
8 Quei due giudici la vedevano ogni giorno passeggiare nel giardino e la desideravano ardentemente.
9 A un certo punto persero la testa, non pensarono più a Dio né alle proprie responsabilità di giudici.
10 Anche se tutti e due bruciavano di passione per Susanna, nessuno aveva mai parlato all'altro del proprio tormento:
11 infatti si vergognavano di svelare il desiderio che avevano di possederla.
12 Così, da un giorno all'altro, facevano di tutto per poterla vedere.
13 Un giorno si dissero l'un l'altro: «Andiamo pure a casa: è l'ora di pranzo!». Uscirono e ciascuno prese la propria strada.
14 Ma poco dopo tornarono indietro tutti e due e si incontrarono di nuovo. Si domandarono il motivo e così si manifestarono la propria passione. Allora, di comune accordo, decisero di restare in attesa del momento in cui l'avrebbero trovata sola.
15 Essi aspettarono l'occasione opportuna. Un giorno Susanna andò nel giardino secondo il solito, accompagnata da due serve. Faceva caldo e Susanna voleva fare il bagno.
16 Là non c'era nessun altro, eccetto i due giudici che si erano nascosti per spiarla.
17 Susanna disse alle ragazze: «Portatemi l'unguento e i profumi. Poi chiudete i cancelli del giardino perché voglio fare il bagno».
18 Esse ubbidirono; chiusero i cancelli e uscirono dalla porta laterale per prendere quel che Susanna aveva detto loro di portare. Ma non si accorsero che quei due stavano là nascosti.
19 Appena uscite le ragazze, i due giudici saltarono fuori dai nascondigli e corsero verso Susanna.
20 Le dissero: «I cancelli del giardino sono chiusi. Nessuno ci vede. Noi bruciamo di desiderio per te. Non respingerci, ma concediti a noi.
21 Se ti rifiuti, ti accuseremo e diremo che eri con un giovanotto e hai mandato via apposta le serve».
22 Susanna scoppiò in pianto e disse: «Sono senza scampo, se cedo a voi potrò essere condannata a morte per adulterio se mi rifiuto, non potrò sfuggire alle vostre mani.
23 Preferisco essere una vittima innocente, piuttosto che offendere il Signore!».
24 Poi Susanna cominciò a gridare più forte che poteva; i due giudici si misero a gridarle dietro accuse e
25 uno di loro corse subito ad aprire il cancello del giardino.
26 Appena i servitori di casa sentirono venire le urla dal giardino, corsero subito là dalla porta laterale, per vedere che cosa era capitato a Susanna.
27 I due giudici diedero la loro versione dei fatti e i servitori rimasero molto confusi. Non si era mai sentito dire di Susanna una cosa simile.
28 L'indomani la gente si radunò nella casa di Ioakim. Vennero anche i due giudici, decisi a eseguire i loro piani e a far condannare a morte Susanna.
29 Dissero alla presenza di tutti: «Fate venire Susanna, figlia di Chelkia, moglie di Ioakim!». Quando la chiamarono,
30 Susanna venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti.
31 Era molto bella e graziosa
32 e portava un velo. Quei due malvagi ordinarono di toglierle il velo, per poter godere ancora della sua bellezza.
33 La famiglia di Susanna e tutti gli altri a quella vista erano in lacrime.
34 Alla presenza di tutti, i due giudici si alzarono per accusarla e posero le loro mani sulla testa di Susanna.
35 Ma Susanna, tra le lacrime, alzò lo sguardo al cielo; il suo cuore era pieno di fiducia nel Signore.
36 I due giudici dissero: «Stavamo passeggiando noi due soli nel giardino, quando venne Susanna con due ancelle. Dopo un po' essa mandò via le ancelle e chiuse la porta del giardino.
37 Allora un giovanotto, che si era nascosto nel giardino, si avvicinò a Susanna e si unì a lei.
38 Noi eravamo in un angolo del giardino e abbiamo visto tutto quel che stava avvenendo. Siamo corsi subito là
39 e li abbiamo colti sul fatto. Abbiamo cercato di acciuffare quel giovanotto, ma egli era più forte di noi. Di corsa andò al cancello del giardino, lo aprì e scappò.
40 Siamo riusciti invece a prendere Susanna. Le abbiamo domandato chi era quell'uomo,
41 ma non ce l'ha voluto dire. Noi abbiamo detto la verità e lo testimoniamo davanti a tutti». Tutti credettero alle parole dei due, perché erano capi del popolo e giudici; perciò condannarono a morte Susanna.
42 Allora Susanna esclamò ad alta voce: «Eterno Dio, tu vedi i segreti e conosci tutto già prima che succeda.
43 Tu sai che quei due hanno detto il falso contro di me. Io non ho fatto nulla di quello di cui vengo accusata, ma ora devo morire!».
44 Il Signore ascoltò la preghiera di Susanna.
45 Mentre essa già veniva portata via per essere uccisa, Dio ispirò la giusta protesta di un giovane, chiamato Daniele.
46 Daniele gridò molto forte:
- Non voglio essere complice della morte di questa donna!
47 Tutto il popolo si voltò verso di lui e gli domandò:
- Che cosa vuoi dire con queste parole?
48 Daniele si alzò davanti a loro e disse:
- Israeliti, come fate a essere così stolti? Avete condannato una donna del vostro popolo senza aver fatto un'inchiesta per cercare la verità.
49 Riaprite il processo: la testimonianza che questi due hanno portato contro Susanna è falsa!
50 Il popolo tornò subito indietro e i capi dissero a Daniele:
- Vieni, siediti in mezzo a noi e di' quel che pensi, perché Dio ti ha dato saggezza superiore all'età che hai.
51 Allora Daniele disse:
- Separate i due testimoni e portateli distanti l'uno dall'altro, e io li interrogherò.
52 Li separarono e Daniele chiamò il primo. Gli disse:
- Uomo invecchiato nel male! Ora dovrai scontare i peccati che hai commesso finora.
53 Hai preso decisioni ingiuste, hai condannato persone innocenti e hai assolto i colpevoli. Il Signore invece ha detto: «Non uccidere il giusto e l'innocente!».
54 Ebbene, se è vero che hai visto questa donna con quel giovanotto, dimmi sotto quale pianta erano.
Rispose:
- Sotto un lentisco.
55 Replicò Daniele:
- Bene! Tu hai mentito e ne porterai le conseguenze. Dio ha già dato ordine al suo angelo di squartarti in due pezzi!
56 Poi Daniele lo mandò via e chiamò l'altro.
Gli disse:
- Tu sei della razza dei Cananei, non sei Israelita. La bellezza ti ha sedotto e la passione ti ha fatto perdere la testa.
57 Finora voi vi comportavate così con le donne d'Israele ed esse per paura venivano con voi. Ma ora una donna di Giuda non ha sopportato la vostra corruzione.
58 Ebbene, dimmi un po': Sotto quale pianta hai visto Susanna insieme a quel ragazzo?
Rispose:
- Sotto un leccio.
59 Daniele aggiunse:
- Bene! Anche tu hai mentito e ne porterai le conseguenze. L'angelo di Dio ti aspetta già con la spada in mano e ti spaccherà in due pezzi. Così sarà finita con voi due!
60 Allora l'assemblea proruppe in urla e ringraziò Dio perché salva quelli che sperano in lui.
61 Tutti si mossero contro i due giudici. Daniele con le loro stesse parole aveva provato che essi avevano mentito. Perciò gli Israeliti fecero loro quello che essi avevano cercato di fare a Susanna.
62 Come stabilisce la legge di Mosè per chi è colpevole di falsa testimonianza, quei due furono uccisi. Così quel giorno una donna innocente fu salvata.
63 I genitori di Susanna, suo marito Ioakim e tutti i suoi parenti lodarono Dio, perché era stata provata la sua innocenza.
64 Da quel giorno il popolo cominciò ad avere una grande stima di Daniele.
Susanna al bagno

Giustificazione di Susanna

BEL E IL DRAGO

CAPITOLO 14

DANIELE E I SACERDOTI DEL DIO BEL

1 Alla morte del re Astiage, Ciro gli succedette sul trono di Persia.
2 Daniele viveva alla corte di Ciro ed era il più stimato di tutti i consiglieri del re.
3 I Babilonesi avevano un idolo di nome Bel. Ogni giorno il popolo doveva offrire a Bel dodici sacchi di farina finissima, quaranta pecore e duecentocinquanta litri di vino.
4 Anche il re lo credeva un dio e tutti i giorni andava ad adorarlo. Daniele invece adorava soltanto il suo Dio.
5 Il re gli disse:
- Perché non adori Bel?
Daniele rispose:
- Perché io non adoro idoli fatti dalle mani dell'uomo. Io adoro solo il Dio vivo, che creò il cielo e la terra ed è il Signore di tutta l'umanità.
6 Allora il re gli disse:
- Come fai a non crederlo un dio vivo? Non vedi quanto mangia e beve ogni giorno?
7 Daniele si mise a ridere e rispose: - Non essere così ingenuo, o re! Quest'idolo non è altro che terra cotta di dentro e bronzo di fuori, e non ha mai mangiato né bevuto un bel niente!
8 Il re si arrabbiò. Fece chiamare i sacerdoti di Bel e disse:
- Ditemi chi mangia tutta questa roba, altrimenti sarete messi a morte! Se invece potrete dimostrarmi che la mangia Bel, sarà messo a morte Daniele perché pretende di dire che Bel non è dio!
9 Daniele disse al re:
- D'accordo! sia fatto come hai detto.
I sacerdoti di Bel erano almeno settanta, senza contare le loro mogli e i loro figli.
10 Il re si recò nel tempio di Bel insieme a Daniele.
11 I sacerdoti gli dissero:
- Ecco, noi usciamo dal tempio. Tu, o re, disporrai i cibi e farai portare il vino. Poi chiuderai la porta e ci metterai i sigilli reali. Domattina tornerai a vedere. Se troverai che Bel non ha mangiato tutto, ci farai morire; ma se sarà sparito tutto, farai morire Daniele, perché ci ha calunniati.
12 I sacerdoti se la ridevano di Daniele, perché avevano fatto un passaggio segreto sotto l'altare; così potevano andare ogni notte a prendersi le offerte.
13 Quando essi uscirono il re fece mettere i cibi davanti a Bel.
14 Daniele ordinò ai suoi servitori di portare della cenere e la fece spargere su tutto il pavimento. Nessuno li vide, eccetto il re. Poi uscirono tutti e chiusero la porta; misero i sigilli reali e se ne andarono.
15 Come erano soliti fare, quella notte i sacerdoti di Bel entrarono nel tempio per il passaggio segreto, con le loro mogli e i loro figli; mangiarono e bevvero tutto.
16 L'indomani il re e Daniele si alzarono presto e andarono al tempio.
17 Il re domandò a Daniele:
- Sono intatti i sigilli? Daniele rispose:
- Sì, o re, sono intatti!
18 Il re aprì subito la porta e appena guardò all'altare, gridò a gran voce: «Sei grande, o Bel! in te non c'è nessun inganno!».
19 Ma Daniele si mise a ridere:
- Osserva il pavimento: di chi sono queste impronte?
20 Il re rispose:
- Vedo impronte di uomini, donne e bambini.
21 Allora il re si adirò e fece arrestare i sacerdoti di Bel, le loro mogli e i loro figli. Gli fecero vedere il passaggio segreto da dove ogni notte entravano per mangiare tutte le offerte.
22 Il re fece uccidere i sacerdoti e consegnò l'idolo a Daniele che distrusse l'idolo e il suo tempio.
Daniele confonde i sacerdoti di Baal


DANIELE E IL DRAGO

23 Nella città di Babilonia c'era anche un grosso drago e i Babilonesi lo adoravano come un dio.
24 Un giorno il re disse a Daniele:
- Non mi dirai che questo dio non è vivo? Perciò adoralo!
25 Rispose Daniele:
- Io adoro il Signore mio Dio. Egli solo è il Dio vivo. Se tu, o re, mi dai il permesso, io ucciderò il drago senza usare né la spada né il bastone.
26 Il re rispose:
- D'accordo! Hai il mio permesso.
27 Allora Daniele prese della pece, del grasso e dei peli; mise a cuocere tutto insieme e ne fece alcune polpette. Le gettò nella gola del drago ed esso, appena le inghiotti, scoppiò. Allora Daniele gridò: «Ecco che cosa adorate!».
28 Quando i Babilonesi vennero a sapere quel che era capitato, si arrabbiarono molto e fecero una dimostrazione di protesta contro il re. Gridavano: «Il re si è fatto ebreo! Ha distrutto Bel, ha fatto uccidere il drago e ha massacrato i sacerdoti!».
29 Quando giunsero dal re, urlarono: «Consegnaci subito Daniele, altrimenti uccideremo te e tutta la tua famiglia!».
30 Il re, vista la loro violenza, fu costretto ad abbandonare Daniele nelle loro mani.
31 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni e lo lasciarono là per sei giorni.
32 Nella fossa c'erano sette leoni. Normalmente davano loro ogni giorno due persone e due pecore; ma quella volta ai leoni non fu dato altro cibo, per essere sicuri che sbranassero Daniele.
33 A quel tempo il profeta Abacuc si trovava nel paese di Giuda. Egli aveva fatto cuocere la minestra e in un vaso aveva preparato del pane spezzettato. Stava per andare nei campi per portare da mangiare ai mietitori.
34 L'angelo del Signore disse ad Abacuc:
- Porta questo cibo a Daniele che è a Babilonia, nella fossa dei leoni.
35 Abacuc rispose:
- Signore, io non sono mai stato a Babilonia e non so dove sia la fossa dei leoni.
36 Allora l'angelo del Signore prese Abacuc per i capelli e, con la velocità del vento, lo portò a Babilonia, dov'era la fossa dei leoni.
37 Abacuc gridò:
- Daniele! Daniele! prendi questo cibo: è Dio che te lo manda.
38 Daniele disse:
- O Dio, ti sei ricordato di me! Tu non abbandoni mai quelli che ti amano!
39 Poi si alzò e si mise a mangiare. L'angelo di Dio riportò immediatamente Abacuc a casa sua.
40 Sette giorni dopo che Daniele era stato gettato nella fossa dei leoni, il re andò alla fossa a piangere e a far lutto sopra di lui. Quando arrivò alla fossa guardò dentro e vide Daniele seduto.
41 Allora gridò: «Signore, Dio di Daniele, tu sei grande! Nessun altro è Dio all'infuori di te!».
42 Fece uscire Daniele dalla fossa e fece gettare al suo posto quelli che avevano cercato di farlo morire. I leoni li sbranarono immediatamente, davanti agli occhi del re.
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